Il Regalo mio più grande

Tra le sei e le otto. A volte più piano, altre più rumoroso, un po’ stropicciato o già energico, coccolone e giocherellone. Sale sul mio letto, ed è incredibile che a me basti solo un suo sbadiglio o il sentire che sposta le sue coperte, per essere già sveglia, già pronta con le braccia aperte, a volte più stanca, ma sempre li ad accoglierlo. Gli faccio posto in un angolino, tra il muro e l’incavo del mio braccio, dove stava tutto intero nei primi mesi e dove si accovaccia ancora oggi facendosi più piccolo possibile. E poi lo respiro, lo bacio e lui mi dice che sono bellissima. Sorride, ancora non ci siamo quasi parlati e lui si sveglia sorridendomi. Con gli occhi che ridono, mi dicevano sempre, e quelli tali sono rimasti. La forma è quella del papà, i capelli pure, ma la bocca e il naso sono miei, e tutto insieme forma il nostro raggio di Luce. Nei mesi più difficili della mia vita è stato come se avesse capito, senza fare domande e senza dare risposte, sempre solo guardandomi e abbracciandomi, rendendomi ogni giorno più chiaro quanto a 23 anni la vita mi avesse già regalato, e quanto ancora questo regalo mi farà aprire occhi e cuore ogni giorno.

Ormai è la mia immagine e la mia parola che se ne va in giro per il mondo, il mio riflesso in miniatura, ma che ne sa un sacco più di me, forse perchè ancora non ne sa niente, e basta un sospirone profondo tra le braccia di mamma a far andare via tutto, forse vuole insegnarmi la stessa cosa. Sto imparando. E meno male che ci sei tu. Perchè davvero non so come avrei fatto altrimenti.

C’è sempre il sole, se è dentro di te. Grazie, il più vero e naturale di tutti.

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